Vita

Fortunata a chi?

In questi giorni mi sono sentita dire spesso che sono fortunata.

Vero.

Molto fortunata e grata.

Per la mia famiglia di origine innanzitutto, per le opportunità che mi sono state date. 
Per il momento storico e il luogo dove sono nata. Per la salute che mi ha sempre accompagnata.

Però non mi sento dire che sono fortunata per queste ragioni.

Mi sento dire che sono fortunata perché sono bella, ho una bella famiglia, una bella casa, un bel lavoro.

Vero tutto (anche se sulla bellezza avrei da ridire, ma questa é un’altra storia).

E infatti mi sento fortunata e sono tanto grata.

Ma dietro la mia bella casa ci sono impegno, risparmi, rinunce, inventiva, ricerca, sfacciataggine.

Dietro la mia bella famiglia, anzi prima, ci sono state storie negative che ho avuto la forza di interrompere. Non la fortuna. La forza e la volontà.

Dietro la mia bella famiglia c’e stato il lutto (perché quello è) di non poter avere un figlio. E la forza, la volontà, la determinazione di provare un’altra strada.

Dietro al mio bel lavoro, 15 anni da dipendente dove non ero felice come lo sono oggi. E il coraggio di dimettersi senza alcuna garanzia di successo. Nonché tanta formazione.

Dietro alla mia (mediana) bellezza, una vita di alti e bassi e un a tratti pessimo rapporto con il cibo. E poi la volontà di trovare un equilibrio, tuttora precario.

Quindi sì, sono consapevole di avere tanto.

Ma non è solo fortuna.
Sono scelte.
La scelta di essere felice e, per quanto possibile, libera.

E questa scelta si porta con sé tanta fatica, in parte ripagata in parte no, e tanto dolore.
Perché per decidere di voler stare bene, si é stati male.

Una scommessa rispetto alla quale alcune cose le puoi controllare, altre no.

E tu, sei pronto a scommettere sulla felicità?