Vita

Di fatica, obiettivi, regole e acido lattico.

Il primo lockdown: prestazionale.

Una salita faticosa.

Ma io nella fatica so stare.

Quando ho un obiettivo, meglio se non troppo a lungo termine, mi attivo e vado. 

Fino a quando non lo raggiungo.

Regole chiare, gruppo compatto.

Nemico comune. Andrà tutto bene.

Quasi facile, no?

Questo secondo lockdown: mantenimento.

Anzi, la ripresa degli allenamenti dopo la fine del campionato.

E nel mantenimento, almeno per me, la vera fatica.

Acido lattico ancora in circolo, nuovo obiettivo lontano e difficile da prevedere.

Nemico conosciuto quindi meno spaventevole ma anche meno motivante, perché ci ha già messo in difficoltà una volta.

Gruppo meno compatto.

Livello di coinvolgimento, fiducia, partecipazione, autocontrollo ai minimi.

Come per le diete, se devo perdere peso e decido che voglio farlo, lo perdo.

Nuovo regime alimentare e obiettivo definiti.

Rigore disciplina e via andare.

Mantenere il risultato, o meglio mantenere lo sforzo seppur più lieve e vivere di restrizione prolungata seppur più blanda, in un orizzonte temporale di medio lungo termine, é un'altra questione.

Minori restrizioni, ma pur sempre restrizioni.

[ Libertà controllata ]

Uno dei pochi ossimori che non mi piacciono.

Detto ciò, mascherina distanziamento e rigore a oltranza che se no non ne usciamo davvero.

Credo solo di aver capito perché sto annaspando di più adesso che prima.

E comprendo anche meglio i miei clienti che, dopo la consulenza di carriera e le prime attività di ricerca gestite con massima costanza e focalizzazione, iniziano a disperdere attenzione e fiducia. 

Ma è proprio lì che si gioca la finale.

Quindi troviamo la nostra motivazione, e le nostre regole se ci aiutano a performare meglio, and keep going. Nonostante l'acido lattico.