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Stay into the conversation: l’importanza di esserci.

Qualche giorno fa sono andata a vedere la mostra fotografica di Steve McCurry a Palazzo Madama – Torino e, al di là dei bellissimi scatti e del tema a me caro (la lettura), quello che più mi ha colpito è stata una frase detta da Steve durante un’intervista cioè “Stay into the conversation”.

Il fotografo raccontava di quanto, nella sua esperienza professionale, fosse stato importante trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Non perdersi in attività di studio e di ricerca, ma essere parte della conversazione.

Da quando sono in proprio e lavoro a stretto contatto con i miei clienti sento di esserci, e, grazie a questo, di avere un maggior impatto.
Di vivere con presenza il mio lavoro, attivando un circolo virtuoso di opportunità.

Le cose, quando sei presente con consapevolezza, succedono.

Mi sento di allargare questa visione anche ai miei clienti o comunque a tutte quelle persone che sono sbilanciate sul fronte del pensiero, della strategia, dell’analisi.

A un certo punto la necessità è quella di scendere in campo, perché la partita si gioca lì.

Questo non vuol dire giocare senza prima conoscere le regole ed essersi allenati a dovere, ma giocare.

Sporcarsi le mani, mettersi in gioco, andare in prima linea.

Mordere la vita, come mi ha augurato una carissima amica in una lettera per i miei 18 anni.

Traslato in ambito professionale: chi è alla ricerca di un nuovo lavoro non deve fermarsi all'attività di ricerca di opportunità al computer, ma implementare azioni che possano aumentare le probabilità di capitare nella giusta conversazione.

In senso più ampio, questo tipo di approccio può rivelarsi utile in tutti gli ambiti della vita professionale, oltre che personale.

Una mia cliente proprio ieri mi ha detto che il suo capo aveva scoperto per caso che lei aveva maturato in passato esperienza anche in un determinato settore e le aveva quindi prospettato la possibilità di occuparsi di un progetto per lei molto interessante in quell’ambito.

Non è stato per caso: è accaduto perché lei aveva deciso per una volta di pranzare con il proprio capo creando quindi i presupposti perché la conversazione accadesse.

Il mio augurio è quello di trovare la lucidità - e forse anche il coraggio - per essere non solo osservatori e narratori di storie altrui, ma protagonisti della vita.

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